giovedì 30 agosto 2012

Carlo Lucarelli

Questa mattina, tornando da Milano, su radio deejay ho sentito Lucarelli che raccontava la "vera" storia di
Buffalo Bill.. è troppo bravo! il suo modo di raccontare, la voce è droga per le mie orecchie e per il mio cervello.
La storia di Buffalo Bill è davvero molto molto interessante.. appena posso, ve la racconto.

Ora voglio parlare di uno dei suoi libri meglio riusciti.. ALMOST BLUE.
Secondo me, Lucarelli ha scritto un libro impeccabile, pieno di tensione emotiva e ricco di colpi di scena, un thriller mozzafiato ma è anche un  libro che parla di solitudine.
Teatro di tutta questa storia è Bologna ( una città che non è come le altre, è una città strana, piena di contraddizioni  e proprio per questo non è soltando uno sfondo eccezionale per un romanzo noir, ma diventa un personaggio lei stessa ) dove si susseguono una serie di delitti violenti e misteriosi, ed è proprio sulla scena di uno di questi omicidi che si apre il racconto  con una pagina breve:
 un carabiniere che entra in una stanza, scivola nel sangue e cade. E il sangue è così tanto, così vischioso e denso, che non riesce a rialzarsi e annaspa come uno scarafaggio reso folle dal terrore.
L’assassino è un serial killer, l’iguana, che uccide le sue vittime assumendone di volta in volta l’identità. 
Il protagonista  è Simone, un giovane cieco dalla nascita che possiede un radio scanner in grado di captare le frequenze  di  radio e  telefonini  che  mette  in  funzione  ogni  sera  mentre, chiuso  in  camera, ascolta le sue musiche preferite.
Inoltre è un romanzo fatto di suoni. 
Di musica:  che Simone ascolta e usa per leggere la realtà, trasformando le note in colori e assegnandone uno ad ogni voce. ( la voce dell'assassino è di colore verde). Di rumori: quelli che, la notte, vengono dallo scanner di Simone e che ricostruiscono la vita della città. Quelli che, infine, invadono la testa dell´assassino: le campane dell´inferno che  lo perseguitano da quando era piccolissimo, lo torturano quotidianamente, tanto da costringerlo a portare sempre due cuffie sulle orecchie, e taceranno soltanto alla fine. Almost blue è un dialogo a distanza sui suoni: il mondo di Simone e il mondo del mostro, raccontati in prima persona. 

F A N T A S T I C O!!



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