domenica 23 settembre 2012

A Muso Duro..


Ragazzi come si fa a non raccontare un evento come quello di ieri sera a Reggio Emilia?
Ho sinceramente assistito a qualcosa di "straordinario" che rimarrà nella storia musicale italiana non solo per i 13 artisti, entusiasti e con gli occhi pieni di gioia di fronte a cotanta gente, ma soprattutto per il pubblico: eterogeo, di ogni età, ideologia politica e ceto sociale che ha aspettato, cantato e ballato per uno scopo comune: AIUTARE GLI EMILIANI..AIUTARE ALTRI ITALIANI!
questa è lo spitiro italiano che troppe  volte non traspira nella vita di tutti i giorni.. ma c'è! e  ieri sera si respirava nell'aria..tra le persone. Niente come la musica ha una capacità di aggregazione così grande, nessuna altra forma d'arte ci riesce e iera sera la musica italiana ha dimostrato tutta la sua potenza e l'aver partecipato mi rende orgogliosa, fiera.L'italia , ieri sera, ha dimostrato di non essere sopita, o disinteressata, ha solo bisogno di ritrovare fiducia in qualcosa o in qualcuno.

In una notte senza stelle e con una  luna infuocata,  il tutto è iniziato con il suono di una sirena che un pò ha fatto venire la pelle d'oca..per ricordare il terremoto e le  ferite profonde che ha lasciato .. ma questione di un paio di minuti e poi l'allegria e la gioiosità del momento ha preso di nuovo piede e abbiamo incominciato a divertirci.. sul serio!
Il primo a cantare e a far cantare tutti noi è stato Zucchero con 4 canzoni tra cui "Madre Dolcissima" insieme a Jeff Beck; 
Alle 20,30 il palco era ormai scaldato per i Nomadi con un nuovo cantante: ora il rock è così tirato che i Litfiba gli fanno un baffo; a sopresa è entrato perfino Baglioni a dar mano su IO VAGABONDO e campovolo è esplosa! 
Ogni artista presentava l'ospite seguente e le sorprese non sono mancate: finalmente Giorgia con Jovanotti a cantare il tormentone dell'estate "Tu mi porti su" e subito dopo un Tiziano Ferro in solitaria.
Il grande Jovanotti ha fatto spesso la parte del leone,del trascinatore: in Clandestino con la Mannoia (no che non m'annoia la Mannoia..enno che non m'annoia la Mannoia..yeah), oppure in "Via le mani dagli occhi" con Elisa e i Negramaro ma secondo me , il colpo di genio è stato il duetto con Renato Zero su "Amico" in reggae: uno dei must della serata! Renato era davvero in forma e si e lanciato nei ricordi:" Quando sono arrivato a Modena negli anni settanta ero un alieno, l'Emilia mi adottò e trovai in questa terra finalmente dei buongustai" oppure "volevo fare Turandot ma non ho trovato il costume"
Insomma Renatino non si smentisce mai!
E il Liga? il Liga è stato davvero un buon padrone di casa e non si è tirato indietro..ha duettato con molti:con Elisa in "Gli ostacoli del cuore", con i Litfiba in "Tex" e in "il mio nome è mai più" insieme  agli altri due mie idoli: Jova e Pelù.. sul palco c'erano anche la Mannoia e Baglioni.. purtroppo il microfono della Mannoia non ha funzionato bene e una parte della canzone non si è sentita.. l'unica nota stonata di tutte le 4 ore di concerto!
C'è stato posto anche per ricordare chi non c'è più quando la Mannoia e Giuliano dei Negramaro hanno duettato su "Anna e Marco" di Lucio Dalla
Ho ballato con Antonacci sulle note di "Non vivo più senza te" e mi sono commossa quando una ragazza di Mirandola ha letto una poesia scritta da lei ..un grido di coraggio..
Ligabue ha chiuso la sua parte con "Il meglio deve ancora venire" ..messaggio di speranza per i terremotati..e noi ce lo auguriamo di cuore!!!




Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani 

e quelli che rubavano un salario 
i falsi che si fanno una carriera 
con certe prestazioni fuori orario 
Canterò le mie canzoni per la strada 
ed affronterò la vita a muso duro 
un guerriero senza patria e senza spada 
con un piede nel passato 
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro..."

Così ieri sera si è concluso il concerto ..13 cantanti e 150.000 persone a cantare Bertoli!

Insomma ..io me lo ricorderò così: una distesa di braccia umane alzate e di accendini, cellulari e fazzoletti al vento..un mix tra Woodstock e una gita fuori porta, tra  i miti della musica italiana e i panini col salame!




venerdì 21 settembre 2012

Una società che sa tutto non sa nulla...

Riflettevo su alcuni passaggi della mia vita e le scelte che ho fatto negli anni ’90  e.. passando di palo in frasca, ho elaborato una teoria tutta mia che però vorrei condividere con voi.
Quante guerre ci sono state negli anni 90?

Negli anni 90 il mondo si è ritrovato di fronte a due guerre: la guerra del Golfo nel ’91 e più tardi a quella del Kosovo.
Per lo meno questo è il ricordo che molti di noi (io compresa) hanno quando pensiamo a quella parte della storia.
In realtà, negli ultimi dieci anni del secondo millennio, oltre cento nazioni nel mondo sono state in guerra e milioni di persone sono morte in seguito a conflitti armati, torture e deportazioni; basti pensare al Ruanda, al Tibet, alla Cecenia o alla striscia di Gaza. In vaste zone dell’Africa e del Sudamerica numerose guerre civili hanno ucciso un numero elevatissimo di persone. Nonostante ciò, i dubbi sull’utilità di una guerra non si sono sollevati su questo tema bensì è stata la battaglia di un despota per accaparrarsi pozzi di petrolio e quello di un altro despota per un pezzo di terra a far sollevare l’interrogativo sull’opportunità delle guerre.
Curioso, non trovate? Ma perché?
 Un semplice sguardo al rapidissimo sviluppo della cultura mediatica occidentale mi fa capire perché vediamo le cose in questo modo. La televisione e Internet ci consentono di accedere a quasi tutte le informazioni che desideriamo; possiamo procurarci dati a ns. piacimento, senza tempi di attesa. Nessuna parte del mondo, nessun settore specialistico e nessuna intimità ci sono preclusi.
IN COMPENSO, CI ABBIAMO RIMESSO LA CAPACITA’ DI GIUDIZIO!!
Misuriamo l’importanza dei fatti mondiali in base al tempo che la televisione dedica loro: due minuti di Cecenia, tre minuti di notizie locali, un minuto di cultura, le previsioni del tempo. Il problema è che ci siamo abituati a fidarci ciecamente della valutazione dei media e di conseguenza incorriamo in un errore:
scambiamo una domanda per un’altra e, invece di chiederci se qualcosa è interessante per  NOI , ci chiediamo se è interessante IN LINEA DI PRINCIPIO (oppure non ce lo chiediamo proprio) e lasciamo che siano i media a rispondere per noi.        
E’ determinante dunque il ruolo dei media con la loro recente e pervasiva diffusione e con il loro notevole influsso: il loro potere sulla società e sugli individui è indiscutibile. Ciò che avviene, in realtà avviene sui media (giornali, televisione, internet); altrimenti, è come se non avvenisse. Nella percezione sociale nessun fatto, sia che accada sotto casa sia che avvenga a migliaia di chilometri di distanza dal luogo in cui viviamo, avviene se non è raccontato e mostrato dai media e più tempo viene speso su quel fatto, più questo acquista importanza..per noi.. per la società.
Pazzesco!
Ciò che occorre nella nostra epoca è sì l’onestà intellettuale di chi informa, ma anche la coscienza critica del ricettore delle informazioni, della società nel suo insieme: operatore della informazione è anche chi riceve il messaggio e non solo chi lo invia.
Tutti protagonisti dunque: solidali sì, ma non omologati!
Per cui vi invito ogni qualvolta leggerete una notizia, a soffermarvi su di essa e a porvi delle domande…non dare sempre per oro colato quello che vi dicono.
In fin dei conti noi siamo esseri pensanti...almeno credo ;)

Notte e …stay tuned!




domenica 16 settembre 2012

Il lavoro...


Avevo deciso che il  mio blog doveva parlare poco di me, dei miei problemi  e della mia vita privata… perché  a chi interessa davvero?
Ma oggi farò un eccezione.. ho voglia di sfogarmi!

Sono mesi che non sto bene.. ho un braccio che funziona poco e ad oggi non si sa ancora che cos’ho.
Esami sopra esami che non hanno portato a nessun risultato.. meglio!, direte voi, ma io non ne sono felice.. avere un dolore costante e non sapere di cosa si tratta non mi fa dormire meglio.. per non parlare delle notti insonni che sto passando a causa della mia situazione attuale lavorativa.
Mercoledì, dopo l’ennesimo esame con risultato negativo, la dottoressa prima di lasciarmi andare mi fa notare che potrebbe essere un dolore dovuto allo stress..
La sera ne parlo con un amico il quale me ne esce con un affermazione :”addirittura! Dai.. in fin dei conti non hai solo un lavoro..mica puoi essere stressata per questo..il tuo momento arriverà..stai tranquilla!”
Ho pensato molto a questa affermazione e so che è stata detta per cercare di minimizzare il problema  ma più ci penso e più mi fa arrabbiare!

So che ho fatto una scelta un po’ troppo azzardata quando ho deciso di mollare un posto sicuro per seguire i miei sogni, so che forse ci siamo fidati di persone  che avremmo dovuto conoscere meglio e nello stesso tempo avremmo dovuto conoscere meglio il paese e le sue regole; ma, quando sono tornata io ero felice perché ho capito cosa voleva dire essere libera! Libera dagli orari dei treni,libera dalla timbratura del cartellino, libera mentalmente da quello che dovevi avere per essere “qualcuno” in questa società!
All’inizio mi sono detta “adesso trovo la mia strada.. rimango a casa per qualche tempo e poi apro qualcosa di mio oppure riparto.. per ora mi godo il mio tempo, niente panico che tanto, come sempre, a breve succederà qualcosa”.
Poi mi sono resa conto che non succedeva un granchè, che quei pochi annunci per attività all’estero non erano altro che delle bufale e che le centinaia di risposte ad annunci di lavoro in Italia erano o delle fregature o riservate a minori di 30 anni
Mi sono resa conto che: 
LAVORARE STANCA MA NON AVERE UN LAVORO STANCA MOLTO DI PIU’! e soprattutto quanto è FRUSTRANTE la disoccupazione.
Quanto ci si senta sviliti quando nessuno ha bisogno di noi. Quanto ci si senta in colpa ogni volta che si spendono dei soldi che non siano estremamente necessari alla sopravvivenza. Quanto lo stato psicologico in cui ci si ritrova possa essere pericoloso per l'equilibrio di una persona. Quanto si avrebbe bisogno di una vacanza, sì proprio di una vacanza, per dimenticare per un attimo questa frustrazione, ma se non lavori la vacanza non te la meriti. A chi importa la differenza tra non lavorare e non avere un lavoro? La differenza tra il sacrosanto e piacevole riposo del giusto e la devastante paura di non riuscire a pagare l'affitto il prossimo mese? Chi sta peggio tra chi ha solo quindici giorni di ferie e chi non lavora da otto mesi? Eppure, se non produci non meriti.
A tutto ciò si somma la frustrazione che nasce, nel mio caso,  subito dopo una trattativa andata male o un lavoro che non viene pagato.
Perché, nel primo caso, io a quella “trattativa” ci credevo davvero.. perché in quella trattiva vedevo non solo la possibilità di lavorare ma anche di poter realizzare i miei sogni e i miei progetti di vita e non solo di lavoro.Nel secondo caso pur adattandomi a qualsiasi lavoro, il risultato è sempre lo stesso: non ho soldi perché non sono pagato..
In più devi accettare le solite scuse”mi spiace con la crisi le cose vanno male.. appena posso ti pago..cerca di capire”..
Io cerco di capire..ma chi capisce me?come faccio a tirare avanti?
Ogni volta è una batosta.. ogni volta riparto con meno energia e meno determinazione.

Mi sono pentita delle mie scelte?
NO.. la risposta è sempre NO..emmenomale..altrimenti sarebbe stato un disastro per la mia salute mentale.

Lo stress mi  può aver causato i  problemi di salute?
Potrebbe! dopo tutto ciò che mi è successo negli ultimi 2 anni, lo stress potrebbe essere la causa dei miei mali. Non è poi così improbabile!




domenica 9 settembre 2012

Curiosità..

..Buongiorno!
Oggi faccio la rubrica "Lo sapevate che"..
Molte di queste "stranezze" le ho scoperte nel corso del tempo e grazie anche ad un mio amico  che invece di lavorare passava il tempo a cercare nel web l'etimologia di parole o fatti strani e poi mandava emails a tutti noi del gruppo per farci partecipi delle sue scoperte...
adesso sta diventando un uomo di "carriera"... anche questa è una stranezza, no?
S'incomincia!
Lo sapevate che ..

Le aperture a  "VASISTAS" prendono il nome da una storpiatura del tedesco "WAS IST DAS" il cui significato è "che cos'è questo?"; domanda che veniva posta dai visitatori tedeschi ai francesi, attraverso una sorta di sportello,prima che essi aprissero loro la porta.
La prima apparizione di questo termine in un dizionario francese risale alla fine del 1700 con questa dicitura:
"VASISTAS: sostantivo maschile. Piccola porzione di una porta o finestra, la cui parte si apre o ferma a volontà"

Nel linguaggio comune utilizziamo POLPO e POLIPO come dei sinonimi .. ma fate attenzione perchè c'è davvero una grossa differenza!!!
il POLPO (senza la i) E' l'animale marino con otto tentacoli, maestro di mimetismo e di furbizia oltre ad essere l'essere più intelligente degli invertebrati
il POLIPO (con la i) è un animale acquatico che prende forme e dimensioni diverse..quella più comune è la forma di un sacchettino più o meno cilindrico circondato da una corona di tentacoli lisci o pennati.
Un esempio di polipo è l'anemone di mare o la madrepora (corallo costruttore delle barriere coralline).
MI RACCOMANDO! AL RISTORANTE CHIEDETE IL POLPO!!!

Nel Vangelo di San Matteo si legge "E' più facile che un cammello passa dalla cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli". In realtà San Gerolamo, che tradusse dal greco al latino il testo, interpretò la paola "Kamos" come "cammello", mentre l'esatto significato è "grossa fune utilizzata per l'attracco delle navi". Il senso della frase resta sostanzialmente lo stesso, ma acquista molta più coerenza. 

Vi siete mai chiesti perchè "LUNA DI MIELE"?
Molte sono le ipotesi di questa espressione, una di queste risale ai tempi di Babilonia: all'epoca  c'era l'usanza di regalare alle coppie di sposi dell'idromele (un liquore di mele) sufficiente per un mese. Si pensava che questa bevanda garantisse la fertilità. L'abitudine di regalare idromele o bevande simili agli sposini era comune anche nell'antica Roma e nel medioevo.  

Se una statua rappresenta una persona su un cavallo che ha entrambe le zampe anteriori sollevate, significa che la persona in questione è morta in guerra. Se il cavallo ha solo una zampa anteriore sollevata, la persona è morta a seguito di una ferita riportata in guerra. se il cavallo ha tutte le 4 zampe a terra, la persona è morta per cause naturali.

LA FIERA DEGLI OBEJ OBEJ! è il mercatino tipico del periodo natalizio qui a Milano e si svolge durante il ponte dell'8 dicembre.
La festa risale all'inizio del 1500 con l'arrivo in città di un certo Giannetto Castiglione, primo gran maestro dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Egli era un incaricato mandato dal Papa di allora per cercare di riaccendere la fede verso i Santi da parte degli abitanti  di Milano.
Arrivato nei pressi della città il 7 dicembre (festa del patrono di Milnano), Giannetto ebbe il timore di non venire accolto favorevolmente dai milanesi che non avevano mai manifestato forti simpatie nei confronti di quel Papa,per cui decise di preparare un gran numero di pacchi di dolciumi e  giocattoli da regalare ai bambini milanesi; 
Le origini del nome "OH BEJ! OH BEJ!" risalgono proprio da questo evento ..infatti il nome deriva dalle esclamazioni di gioia dei bambini milanesi che accettavano i regali urlando "OH OBEJ! OH BEJ!" che significa "OH BELLI!OH BELLI!"

E adesso qualcosa di "piccante" ;)

La  prima coppia mostrata a letto insieme in TV fu Fred e Wilma Flintstone!

I genitori più giovani della storia, di età 8 e 9 anni, vissero in Cina nel 1910

Nell'antica Inghilterra non si poteva fare sesso senza l'autorizzazione del Re (erano esclusi i membri - notare il termine molto opportuno- della casa reale). Quando si desiderava avere un bambino si doveva chiedere il consenso del Re che consegnava agli interessati un cartellone da mettere fuori la porta di casa durante la pratica del sesso. Sul cartellone era scritto:
F.U.C.K (Fornication Under Consent of the King)

Il pene si può fratturare! La frattura è un raro trauma e consiste nell'improvvisa e dolorosa rottura della tonca albuginea dei corpi cavernosi, dovuta ad un colpo violento verificatosi durante l'erezione!
..ma non s'ingessa! ;)))

 ..buona domenica!!! 





domenica 2 settembre 2012

Julie & Julia

Nel "cazzeggio" pomeridiano di una domenica uggiosa e triste, facendo zapping  qua e là mi sono imbattuta nel film Julie & Julia che ho rivisto volentieri.
Questo è uno dei rari casi in cui il fim prevale sul libro..essi..sarà  perchè nel libro la scrittrice si dilunga un pò troppo sulle ricette oppure per la bravura di Meryl Streep (STREPITOSA..come sempre del resto) ma questo film ve lo consiglio vivamente!

Il  racconto è basato su due storie realmente accadute:
Meryl Streep è Julia Child ...un'americana trasferitasi a Parigi alla fine degli anni 40 che adora il cibo e per questo , dopo aver frequentato una prestigiosa scuola di cucina, decide di imbarcarsi in un'ardua avventura: pubblicare un libro di ricette francesi per gli americani. Quello che mi ha colpito di Julia, oltre alla  voce un pò squillante e un atteggiamento da "sono perennemente ubriaca", è la positività con cui affronta la vita.
Le invidie non la scalfiscono, le recensioni negative non la scoraggiano, le cose che vanno storte non la innervosiscono  ..anzi! lei dice :"qualcosa ci inventeremo"..
Essere come Julia credo sia quasi impossibile, sono poche le persone che abitano su un altro pianeta pur avendo i  piedi  ben  appoggiati  per  terra e che riescono a non farsi sversare l'umore da niente e da nessuno 
ma sono un bell'esempio di come la vita può essere presa. 
Amy Adams invece è Julie Powell...una trentenne che vive la sua età come un momento di crisi, soprattutto per quanto riguarda il lavoro e, per combattere la sua frustrazione,  decide di aprire un blog, il cui progetto prevede la realizzazione di 524 ricette prese dal libro di Julia Child  in 365 giorni con relativo resoconto sul web.
Ecco il film/libro  parla di tutto questo oltre di cucina, più precisamente di quella francese ..un racconto ironico che fa riflettere nonostante sia inevitabile il disgusto  per l'eccesso di burro (usato a chili) oltre alla scena delle aragoste..eheheh